Molti ebrei che non hanno potuto (e in molti casi non hanno voluto) frequentare la scuola ebraica, sollevano da decenni nobili questioni di principio del tipo “Se abbiamo vantaggi per le scuole ebraiche, li avranno anche quelle cattoliche, quindi meglio quelle statali”. Qui una bella risposta da parte di uno che le scuole ebraiche le ha invece frequentate
Daniel Funaro
Sarei abbastanza curioso di comprendere secondo quale ordine e ragione qualcuno pretenda di scegliere i valori che lo Stato italiano dovrebbe trasmettere a tutti i giovani italiani. Non mi pare che questa classificazione esista per davvero e mi sembra che chi la esplicita abbia scelto un po’ quello che preferiva. Ma in questi ragionamenti faccio davvero fatica a trovarne un senso. A prescindere però da questo, bisogna chiedersi se è davvero compito di uno Stato quello di trasmettere valori, o se forse questo compito non spetti invece ai genitori. Perché oltre alla volontà di far confusione, ciò di cui si sta parlando è ben altro. Se lo Stato sceglie di non erogare più neanche quel minimo di fondi che destinava alle scuole paritarie queste saranno costrette a chiudere. Creando così un monopolio dell’educazione che, de facto, impedisce a forme alternative di educazione di avere luogo nel Paese.