Qualche riflessione sulle conversioni da fonte ben informata
Gilberto Bosco

Gli appassionati lettori di Ha Keillah avranno visto che da qualche tempo compaiono su queste pagine, forse con più frequenza del solito, articoli che affrontano tematiche religiose; in particolare viene dibattuto il tema se sia giusto chiedere a chi vuole convertirsi di “accettare e rispettare tutte le mitzvot” (da qui in poi mi riferirò a questa domanda con le parole “la nota questione”). E a leggere le nostre pagine potrebbe sembrare che su questo punto esista un vasto dibattito, e che tutti o quasi gli iscritti al Gruppo di studi e alla Comunità torinese siano contrari alla domanda e se ne preoccupino molto. Dalla seggiola su cui sono seduto devo dire che non mi pare che questo sia un tema molto sentito; non solo, mi stupisce che in tale dibattito siano praticamente assenti quelli che ne sanno di più in proposito: i convertiti. Insomma, se si vuol discutere di un problema di bridge, forse è meglio dar la parola a chi si è seduto davvero al tavolo di gioco. Ecco perché prendo la parola. (Ho diviso, per fare chiarezza nella mia testa, il mio articolo in paragrafi; e, last but not least, vorrei precisare che non voglio convincere nessuno: esprimo una opinione, che ha diritto di essere conosciuta quanto altre opinioni, diverse o contrarie.)
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