Qualche commento a freddo sulla visita del papa in Israele/Terrasanta/Palestina
Alberto Moshe Somekh*
“Chi è come il Sapiente (il Santo Benedetto) che sa attuare il compromesso” fra i due litiganti? (Qo. 8,1). Il re Ezechia e il Profeta Isaia discutevano su chi dovesse degnarsi di andare dall’altro. Cosa fece il buon D.? Fece ammalare gravemente il re e invitò il profeta a fargli visita. Gli disse: “Così dice il S. degli Eserciti: dài le ultime disposizioni alla casa perché stai per morire” (Is. 38,1). Ezechia domandò la ragione di questa severa punizione. “Non ti sei messo in condizione di aver figli”, fu la risposta. Il re si giustificò: “Ho visto nel rùach ha-qòdesh che i miei figli sarebbero stati dei poco di buono”.
“Che cosa hai tu da interferire –insistette Isaia- con i segreti del Padreterno? Tu devi fare il tuo dovere e poi il Santo Benedetto farà ciò che più gli aggrada!” “Mi daresti tua figlia in moglie? -propose allora il re- E’ possibile che mettendo insieme i nostri meriti avrò dei figli come si deve”. “No –sentenziò il profeta –. E’ ormai già stato decretato in Alto che morirai di questa malattia!” Il re adirato gli rispose: “Figlio di Amòtz, prendi la tua profezia e vattene! C’è una tradizione nella mia famiglia che risale al re David il quale affermava che non ci si deve astenere dalla preghiera neanche vedendo l’Angelo della Morte con la spada già sguainata sul collo”.