Già condannati duramente in Israele, spuntano anche a Milano i trasposti pubblici che ghettizzano le donne.
Armando Stella
Settori «rosa» nelle stazioni del metrò: spazi videosorvegliati, protetti e segnalati sulle banchine. E ancora. Vagoni dedicati (o riservati) alle donne che utilizzano il treno negli orari serali e ronde di vigilanti addetti al controllo delle «utenti deboli». La sicurezza del pubblico femminile è il capitolo di lavoro più delicato sul tavolo del consiglio d’amministrazione Atm. Il board ha ricevuto l’input dall’assessorato comunale alla Mobilità: «Studiare nuovi e più efficaci sistemi di tutela per le viaggiatrici sulla rete metropolitana». Il progetto del «metrò rosa» ha priorità alta. Continua a leggere »