La Comunità Ebraica a Milano va alle elezioni anticipate dimenticando, con molta ipocrisia, il grande furto di cui è stata vittima. Ecco il manifesto di un Assessore che ha deciso di farsi da parte e invita altri a farlo.
Guido Osimo*
Domenica 22 marzo la Comunità Ebraica di Milano andrà alle urne, per eleggere il suo prossimo Consiglio. Il primo passo è la presentazione delle liste elettorali; e a mio parere è anche uno dei più importanti. Negli ultimi trent’anni la Comunità è stata amministrata in modo spesso inefficiente; la cartina di tornasole di questa grave inefficienza è stata naturalmente il cosiddetto “caso Lainati”. Tale caso è esploso nel 2014, in seguito al licenziamento del direttore amministrativo della Comunità Sergio Lainati, che è ora accusato di avere sottratto alle casse comunitarie parecchi milioni di euro.
Lainati è stato assunto in Comunità nel 1982; e un’attenta analisi dell’attività di Consiglio e di Giunta di questi trent’anni mostra che la resistibile ascesa di Sergio Lainati ai vertici amministrativi della Comunità è stata favorita in alcuni snodi importanti da una gestione politica approssimativa.