Deportato ad Auschwitz non poté farlo a 13 anni
Ariela Piattelli
La settimana della Memoria, che precede la giornata del 27 gennaio, si è aperta ieri nella grande Sinagoga di Roma. Ed è iniziata con un evento unico e lieto, perché Samuele Modiano, 77 anni, reduce dai campi di sterminio nazisti, ha potuto finalmente festeggiare il suo Bar Mitzvà, la maggiorità religiosa che ogni ragazzo ebreo celebra a tredici anni. Originario di Rodi, Samuele detto «Sami», all’età di tredici anni fu deportato ad Auschwitz, insieme ad altri 2500 ebrei greci. Nel cuore dell’inferno non ebbe certo la possibilità di festeggiare il Bar Mitzvà, e ieri, più di sessant’anni dopo, la Comunità Ebraica di Roma ha voluto restituire a Sami una piccola, ma importante parte, di ciò che la vita gli ha tolto. Continua a leggere »