Tra memoria e storia – Nascere ebreo in un paese arabo
David Meghnagi[1]
Segna con una traccia rossa la prima pagina del libro, perché la ferita al suo inizio è invisibile (Edmond Jabes, Il Libro delle interrogazioni)
1. Il pogrom del 1945 tra memoria e storia.
Parlare dei pogrom del novembre ’45 e del giugno ’48 era un tabù. Sul terrazzo soprastante la casa in cui abitavo c’era una scritta in gesso bianco: “novembre 1945, giorno della chomata”. Con questo termine due miei fratelli avevano dato un nome al massacro (pra’oth) di oltre trecento persone (secondo i calcoli ufficiali: 167 persone): decine di corpi mutilati, sinagoghe bruciate e profanate, rotoli della Torah calpestati, fatti a pezzi e bruciati, donne incinte, cui era stato squarciato il ventre, bambini con la testa spaccata contro le pareti[2].