Paolo Luca Bernardini
Da sempre la città di Mantova esercita un fascino particolare tra gli storici. Forse, semplicemente, quasi banalmente, perché è la sua storia ad essere davvero peculiare, così come unica è la sua geografia, città d’acque nel mezzo della pianura, crocevia padano di territori diversi, cuspide etrusca nel Nord e culla del maggior poeta latino; una Venezia scivolata, spinta da un selvaggio grecale, nel mezzo della Padania, senza che poi Venezia – che l’aveva sempre desiderato – riuscisse mai a conquistarla, e avrebbe ben potuto farlo solo per via fluviale, facendo della città dei tre (o cinque?) laghi un avamposto occidentale per ben altre conquiste forse quell’unificazione italiana divinata già nel Quattrocento dal doge Francesco Foscari.
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