Rav Scialom Bahbout
Ogni festività non ebraica, definibile come religiosa o meno, richiede da parte di ogni ebreo una riflessione sull’opportunità o meno di parteciparvi. Mentre vi sono alcune date che sono chiaramente civili (il 25 aprile e il 2 giugno, un tempo anche il 4 novembre), ve ne sono altre che hanno un’origine che è religiosa anche se ha in gran parte perso questo significato: mi riferisco ad esempio al 1° gennaio e al 15 agosto (Ferragosto) che sono date che la cultura laica occidentale ha fatto proprie. L’attenzione ebraica è rivolta anche alle date che sembrano avere un significato neutrale: la partecipazione a eventi e feste in quelle date non è del tutto riducibile a qualcosa di “civile”, ma ha una grande valenza sociale che per forza di cose ha un’influenza sulla vita di coloro che vi partecipano.
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