Parashà di Ki Tavò
Rav Scialom Bahbout
Il rapporto tra Israele e Dio è stato stabilito con tre patti: il primo stipulato in Egitto, il secondo ai piedi del Monte Sinai e il terzo nella terra di Moav (Yalkut Simon’oni, Nizavim): Rav J. B. Soloveitchik (in Kol Dodì Dofek) definisce il primo patto come “patto destino”, cioè il patto di solidarietà di una comunità perseguitata e schiavizzata; il secondo come “patto missione” di una comunità che accetta le mizvoth della Torà, come strumento per divenire un popolo santo; il terzo stipulato nella terra di Moav, identico nei contenuti al secondo, salvo l’aggiunta di una “Alà”, un giuramento per cui, qualora avesse trasgredito il patto, Israele sarebbe andato incontro a gravi sciagure: questo patto si rese necessario in quanto l’adorazione del vitello d’oro aveva annullato il patto del Sinai: bisognava quindi rinnovarlo precisando anche gli impegni che Israele si assumeva, cioè la Alà di cui sopra.
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