Parigi, estate 1942, la Francia è sotto l’occupazione tedesca. Gli ebrei vengono prima costretti a portare la stella gialla, poi vengono allontanati da ogni luogo pubblico, dal loro impiego, dalle scuole. Nel quartiere di Montmartre vivono molte famiglie ebree tra cui quella di Joseph, 10 anni. La situazione peggiora di giorno in giorno e la città si divide: alcuni cercano di proteggere e aiutare i loro vicini semiti, altri li insultano e li deridono. Nella notte tra il 15 e il 16 Luglio, il destino degli ebrei di Parigi cambia per sempre: in seguito ad un accordo tra Hitler e il generale Pétain, migliaia di ebrei, tra cui anche Joseph e la sua famiglia, vengono condotti al Vélodrome d’Hiver, dove restano per giorni senza acqua, senza servizi igienici e con pochissimo cibo. Ad aiutarli pochi parigini coraggiosi come l’infermiera Annette Monod e i pompieri che non solo li dissetano con gli idranti, contravvenendo agli ordini, ma accettano di consegnare in segreto messaggi per parenti e amici. Deportati al campo di concentramento Beaune-la-Rolande, ancora in territorio francese, gli ebrei conservano la speranza e soprattutto le famiglie sono ancora insieme. Ma un mattino Joseph e gli altri bambini vengono separati dai genitori.
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